La coltivazione dei due cavoli in Italia ha un’estensione di circa 11.000 ettari in pieno campo.
Generalità
Il cavolo è una coltura che vegeta bene in quasi tutti i terreni ma preferisce i terreni ricchi di sostanza organica, anche se argillosi e richiede concimazioni organiche importanti. La pianta ha esigenze idriche non indifferenti ed è poco resistente alla siccità.
Il valore del pH del terreno deve essere di circa 6,5-7,5; al di sotto si rischiano carenze in molibdeno ed ernia del cavolo, al di sopra soffre di carenze in boro.
Il cavolo è anche sensibile alle carenze di magnesio e come tutte le crucifere è molto esigente in zolfo. E’ tollerante alla salinità ed al cloro ma teme gli eccessi di rame.
Per impostare un piano di concimazione, dobbiamo distinguere tra cavoli primaverili a sviluppo vegetativo limitato, e cavoli estivi, o autunno vernini, a grande sviluppo vegetativo.
Ruolo e apporto dei nutrienti
L’assorbimento degli elementi nutritivi è scarso durante i primi mesi di sviluppo dopo il trapianto. In seguito diventa importante un
buon apporto e frazionamento dell’azoto.
Azoto
I cavoli sono molto esigenti in azoto e, come abbiamo visto, le asportazioni sono elevate, anche oltre 300 unità/ha secondo la varietà e l’epoca di raccolta.
Di regola una parte d’azoto viene apportato come concimazione organica, ed una parte come minerale, frazionata in tre momenti: 1/3 in pre-trapianto; 1/3 ad un mese dal trapianto; 1/3 a 2 mesi dal trapianto.
Da esperienze sembra che con una concimazione di 30-50 t/ha di letame, sia comunque possibile superare le 300 unità di N per ettaro, attenzione però ad equilibrare bene con potassio e fosforo altrimenti si hanno problemi di qualità nella produzione. Eccessi di concimazione azotata oltre a rendere la pianta più sensibile alle malattie, possono causare accumuli di nitrati nelle foglie. Sembra che la forma di azoto nitrico-ammoniacale sia quella che dia i migliori risultati.
Fosforo
Non ci sono particolari importanti da segnalare.
Potassio
I cavoli sono dei forti consumatori di potassio. Anche se tollerano bene i cloruri, si preferisce la forma da solfato, anche per l’importante apporto di zolfo.
Magnesio
I cavoli sono sensibili alle carenze di magnesio, per cui attenzione alla scelta del fertilizzante, sono da preferire NPK contenenti MgO oppure del solfato di potassio magnesiaco.
Boro e Manganese
I cavoli sono sensibili alle carenze di boro e manganese; è bene effettuare un analisi del terreno per valutare la presenza di questi due elementi e stabilirne l’eventuale apporto. Boro e manganese si possono fornire con fertilizzanti NPK contenenti microelementi.
Tecnica di coltivazione
Il trapianto è la tecnica d’impianto più diffusa. Quando le piantine hanno 4-6 foglie e 15-20 cm di altezza vengono trapiantate in pieno campo. Le operazioni più importanti sono la concimazione, il diserbo e l’irrigazione. Il cavolo è molto sensibile agli sbalzi idrici. L’irrigazione è indispensabile nel periodo primaverile-estivo soprattutto in fase di trapianto e d’ingrossamento della testa. Le disponibilità idriche devono essere diminuite quando la testa è completamente sviluppata per evitare spaccature. Gli interventi devono essere frequenti e a basso volume. Il cavolo cappuccio è mediamente resistente alle elevate concentrazioni saline della soluzione nutritiva circolante.